“Se anche tutta la cultura occidentale venisse meno, resterà sempre il Magnificat”. In una cena parigina, il mio maestro Carlo Ossola mi riferì ciò che lo storico del cristianesimo Jean Delumeau gli aveva detto.
Umiltà, purezza e Ipsissima Verba.
Nei momenti prossimi a un infinito desiderio di cambiamento epocale, un nuovo mondo è stato immaginato a partire da ciò che fosse integro, cioè virginale.
Iam redit et virgo - già ritorna la vergine e il suo bambino, dalle parole di Virgilio (Bucoliche, IV Egloga).
Dolcezza materna e purezza infantile sono “l’integro“ da cui un nuovo mondo può nascere.
La Doxa, il luogo comune, ha urgenza di essere chiarificato da una para Doxa. Il più grande paradosso è proprio il Magnificat stesso.
Doxa e para Doxa. Ancora oggi Grande Inquisitore ed Ecce homo, ritornato nella notte di lauro e limoni di Siviglia.
E noi siamo quelli che devono decidere se avere grazia o attizzare il rogo.
Come poeti, dovremmo prendere la parola e fare gesti come un suppliziato dal proprio rogo e salvare la nostra “significazione espatriata”. E salvare anche il rogo.
Letteratura
Vita e luce, nella ricerca della verità attraverso l’unione di un’aura retorica apostolica romana di Paolo di Tarso con il profetismo mediterraneo e la materia eremitica della tradizione italiana.
Teatro
Un teatro che esca dalla rappresentazione fino ad arrivare all’intestimoniabilità, come i progetti Umbra Luminis - Teresa Miss Avila e Anabasis, in corso di realizzazione.